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LA RONDINE (1914 - 1916)

Land Of PucciniLibrettista Giuseppe Adami
La Rondine (1914-1916)


Retroscena: Giacomo Puccini andò a Vienna nel 1913 per una nuova produzione di La Fanciulla del West. Mentre era lì, venne contattato dai direttori del Karltheater, che gli chiese di scrivere una nuova opera per loro. Gli diedero un libretto, che a lui non piacque, e commissionò al librettista Giuseppe Adami di scrivere un nuovo libretto per lui, basato su una versione italiana di un testo tedesco rivisitato. Adami, come altri prima di lui, si ritrovò a rivisitare costantemente e a cambiare il suo operato secondo le richieste di Puccini, sebbene avesse molta più pazienza rispetto ai suoi predecessori. Verso la fine del 1914, era stato fatto molto lavoro, ma Puccini era sempre scontento del pezzo. La fine dell’anno vide molti paesi europei in guerra: Austria, Serbia, Germania e Belgio. L’Italia entrò in guerra nella primavera del 1915, e Puccini ne fu profondamente depresso. Penò molto per La Rondine, senza il supporto del suo grande mentore, Giulio Ricordi, che era morto nel 1912. Il figlio di Ricordi, Tito, che continuò a portare avanti la casa editrice di Milano, non aveva lo stesso coinvolgimento che aveva suo padre, nel rapporto con il compositore e non aveva mai realmente creduto nell’opera, e si rifiutò di pubblicarla. A peggiorare le cose, quando l’opera venne terminata nell’Ottobre del 1915, i viaggi civili attraverso l’Europa erano bloccati per via della guerra. Poiché  gli obblighi contrattuali con il Karltheater erano che La Rondine avesse la sua prima rappresentazione al loro teatro a Vienna, sembrava che l’opera non potesse essere messa in scena affatto. Alla fine, nel 1916, Puccini vendette i diritti per l’opera ad un altro editore milanese, Casa Sonzogno, che pianificò di fare la prima a Monte Carlo. Puccini si recò a Monte Carlo per preparare l’opera, e alla fine fu eseguita la prima il 17 marzo 1917, al Theatre du Casino.

Sinopsi: Madga, l’amante di un banchiere facoltoso, Rambaldo, sta servendo il te ai suoi ospiti, quando un altro inaspettato arriva: Ruggero, figlio di un vecchio amico di Rambaldo.. Ruggero non era mai stato a Parigi prima, e i suoi nuovi amici gli suggeriscono eccitati, che avrebbe potuto partecipare al Bal Bullier quella sera stessa. L’idea piacque anche a Magda, che anela nel cercare il vero amore. Più tardi, vestita con il suo vestito da nubile, va da sola al Bullier, attirando l’attenzione di tutti i giovani uomini al suo arrivo. Vedendo Ruggero seduto da solo, gli fa compagnia e gli chiede di ballare. I due si attraggono sempre più, fino a che si innamorano, e alla fine vengono raggiunti anche da due amici di Mgda, che non la riconoscono. Rambaldo arriva e Magda prega Ruggero di lasciarla per qualche minuto. Rambaldo la conforta e lei confessa il suo amore per Ruggero e la sua intenzione di stare con lui. Rambaldo parte e Ruggero e Magda vivono insieme. Dopo aver vissuto una vita piena di beatitudine insieme sulla Riviera, Ruggero racconta a Magda di aver scritto alla sua famiglia per chiedere il loro consenso per il loro venturo matrimonio. Arriva il responso di sua madre, ovvero che spera che la sposa di Iugero sia una donna virtuosa e valorosa. Sopraffato dalla tristezza e dal rammarico, Magda rivela il suo passato a Ruggero e gli racconta che non potrà mai essere sua moglie. Lascia Ruggero, devastata dal dolore e ritorna da Rambaldo.


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