Librettisti: Ruggero Leoncavallo, Marco Praga, Domenico Oliva, Giuseppe Giacosa, Luigi Illica, Giulio Ricordi, Giacomo Puccini
Antefatto: Dopo il successo di critica, ma non finanziario, dell’Edgar, Giacomo Puccini era ancora tremendamente povero e lottava per riuscire a pagare l’affitto e tenere la sua famiglia al caldo. Sebbene fosse stato Fontana a suggerirgli la Manon Lescaut, Puccini tornò al suo amico Ruggero Leoncavallo nel 1889 per scrivere il libretto, cominciando quella che sarà una lunga fila di librettisti diversi, compreso il compositore stesso, e il suo editore, Ricordi. Dissidi all’interno della famiglia, i suoi problemi di salute e la morte inaspettata e improvvisa del suo giovane fratello, andarono a creare lo sfondo dentro il quale Puccini visse durante la composizione di Manon. Ad ogni modo, fu proprio in questo periodo che Puccini trovò una casa sulle rive del lago a Torre del Lago, che aveva già visitato nel 1884, che affittò e ne fece la sua casa. Una volta finito il trasloco, tornò ad essere “disperato” riguardo al libretto, non avendo ricevuto nessuna versione soddisfacente da Leoncavallo. Licenziò il suo amico di vecchia data nella primavera del 1890, quindi tornò al suo primo drammaturgo Marco Praga, che a sua volta chiese al poeta Domenico Oliva di scrivere dei versi. Alla fine dell’anno, dopo mesi di collaborazione, Praga e Oliva terminarono, stremati dalle continue richieste, da parte di Puccini, di revisioni, tagli e cambiamenti. A questo stadio, Ricordi, l’editore, prese le distanze, suggerendo che Giuseppe Giacosa, un distinto uomo di lettere, riscrivesse completamente il libretto. Giacosa chiese aiuto a Luigi Illica, andando a formare quello che era forse il team di compositori/librettisti della carriera di Puccini, più famosi. I tre trascorsero la maggior parte del 1891 lavorando sull’opera, e dal giugno 1892, la stesura finale del libretto più o meno come la conosciamo noi, venne approvata. Ad ogni modo, è interessante notare che addirittura nell’Agosto 1892, Puccini contattò ancora Leoncavallo per chiedergli aiuto. Trent’anni dopo, fece ancora dei piccoli cambiamenti alla partitura. Manon Lescaut ebbe la sua prima al Teatro Regio di Torino, il 1 Febbraio 1893, e fu il primo grande successo di Puccini, che gli conferì l’autorevolezza e la sicurezza economica di cui aveva tanto bisogno.
Sinopsi: Manon, una giovane ragazza di buona famiglia, sta per entrare in convento. Accompagnata da suo fratello, Lescaut, interrompono il viaggio per fermarsi ad una locanda in una piccola città, dove incontrano Des Grieux, che viene immediatamente colpito dalla bellezza di lei. Durante il breve incontro, i due si innamorano. Uno dei compagni di viaggio nella carrozza di Manon è l’anziano,ma ricco Gerente de Ravoir, che ha delle mire su Manon. Segretamente affitta una carrozza, con la complicità dell’oste, per rapire Manon, ma i suoi piani vengono scoperti dall’amico di Des Grieux, che gli racconta della trama. I giovani amanti traggono vantaggio dalla situazione usando la carrozza per fuggire verso Parigi. Geronte è furioso, ma Lescaut gli assicura che presto sua sorella si stancherà della spartana vita del suo amante, e lo assicura che a quel punto non ci saranno problemi nel consegnare Manon all’ammiratore facoltoso. Atto II: Lescaut aveva ragione: Manon si trasferisce con Geronte e comincia a vivere una vita lussuosa. Ma presto si annoia del vuoto che caratterizza la sua vita con lui e anela ai piaceri che una volta aveva condiviso con Des Grieux. Lescaut, percependo la sua malinconia, va in cerca del suo cavaliere. Torna presto in compagnia di Des Grieux e segue un’appassionante riconciliazione tra i due, che viene però disturbata dall’inaspettato arrivo delle Guardie reali, portate da Geronte, per arrestare Manon in quanto ladra e prostituta. L’atto III si apre all’alba, in un molo del porto vicino alla prigione dove Manon e mole altre “donne allegre” stanno aspettando di essere deportate in America.
Lescaut e Des Grieux programmano una piano di fuga per Manon, ma il loro tentativo fallisce e le donne vengono chiamate fuori con l’appello prima di essere portate sulla nave che le poterà via per sempre. Pazzo d’amore per Manon, Des Grieux pregò il capitano di portarlo a bordo con sé, lavorando. Il Capitano, mosso da compassione per Des Grieux, acconsente. L’Atto IV si apre con una scena di deserto: essendo approdata a New Orleans, i due amanti tentano di trovare una loro strada per una colonia inglese attraverso il deserto. Des Grieux va in cerca d’acqua ma ritorna senza successo, trovando Manon morente. Con il suo ultimo respiro, Manon gli giura eterno amore.
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